Una speranza, una mano tesa, una possibilità …
Tutto può e deve nascere da qui!
Trame che si intrecciano, colori che creano sfumature,
fili sottili ed invisibili che si uniscono: nel patchwork come nella vita
lasciare una traccia di noi risulta indispensabile e ci permette di dire: “ Io
vivo a colori, non in bianco e nero!” … Se dono un po' di me agli altri,
riceverò molto di più di quanto donato, perché quando pensi di essere stato
l'artefice di un sorriso, ti rendi conto che il bene donato è amore ricevuto!
Questa
coperta, nata con lo scopo di aiutare il prossimo, si è rivelata essere più di
un caldo ed avvolgente DONO: si è rivelata essere INCONTRO ed UNIONE, ma
soprattutto POSSIBILITA'; la possibilità di dare parte di quello che si è agli
altri. Quale altro significato potremmo allora dare alla parola “dono” se non
questo?!?
Il TELEFONO AZZURRO ha fatto in modo che il nostro
impegno fosse scia e sulla scia di questo ci ha fatto sperimentare l'incontro
con l'altro: l'altro bambino, che avvolto da una calda coperta trova ristoro e
placa le sue paure, ma anche l'altro adulto che sbaglia e affida al lavoro
delle mani la sua riscossa. E poi ci sono le persone comuni, quelle che seppure
intimidite da una realtà sconosciuta e imprevedibile, lasciano che quei fili
invisibili si intreccino perché solo grazie ad essi le parti si possono unire
al tutto dando vita al lavoro finale. Anche il filo che ci sembra così poco
importante fa la differenza: anche l'ultimo deve avere la possibilità di essere
primo!
Noi,
dell'Associazione “Passione Patchwork”, siamo entrate in punta di piedi fra le
mura del carcere “Due Palazzi” di Padova con la speranza di essere possibilità
e dono gratuito, perché nella vita si cade, ma a volte ci si può anche
rialzare.